Ricerco un linguaggio per sentirmi accolto in un preciso paesaggio | I research a language to feel me hosted into a precise landscape
Celle, studio per SP 116 – 2003 – oil on canvas, varnished wood – 21,5x28cm.
Lo studio si basa su un’esplorazione primaverile in Valle Maira (Piemonte) proseguendo la ricerca al dialogo con il paesaggio, innestando tappe sensibili. Immergendomi nel paesaggio, cerco di tradurre le sensazioni fisiche in un dialogo con gli elementi circostanti, dall’umida terra al tronco di un albero. Lavorando en plein air e in studio, con l’utilizzo della fotografia come supporto e della pittura come piacere, immagino il linguaggio degli elementi in forma di linfa vibrante di un rosso vivido, la quale attraverso una fragile pelle è connessa intimamente al mio corpo. La strada provinciale 116 è il percorso per raggiungere il luogo rappresentato, invitando a fermarsi, toccare la terra con mani e piedi nudi, e ascoltare attentamente
This study is based on a springtime scouting in Maira Valley (Piedmont) continuing the research to dialog with the landscape and grafting sensitive stages. Immersing myself into the landscape, I try to translate the physical impressions in a dialog with surrounding elements, from the moist ground to the trunk of a tree. Working en plein air and in studio, with use of photography how a support and of painting how a pleasure, I imagine the elements’ language with form of a vibrating lymph, that’s intimately connected with my body through a fragile skin. The country road 116 is the path to reach the represented place, inviting to stop himself, to touch the ground with hands and naked feet, and listen to carefully